La Corte ha chiarito che rimane a carico del datore di lavoro l’onere di provare la natura delle somme corrisposte al lavoratore che non trovino giustificazione nella busta paga.
Nel caso esaminato la Corte ha precisato che la mancata corrispondenza tra quanto indicato nelle buste paga e quanto appuntato dall’azienda in nota separata comporta l’obbligo per l’azienda dei versamenti contributivi. Ciò perché è l’azienda a dover dimostrare la natura non retributiva delle somme e non l’Istituto previdenziale a dover dimostrare l’eventuale presenza di un rapporto di lavoro in nero, anche solo parziale.

Sentenza:

Corte di Cassazione – n. 11717 del 26 maggio 2014