Da una recentissima indagine del Centro Studi di Confindustria emerge che in Italia nel primo semestre 2019 gli occupati a tempo parziale sono aumentati di 144mila unità rispetto allo stesso periodo del 2018, contro una diminuzione di 104mila unità a tempo pieno, con conseguente aumento dell’incidenza del tempo parziale sul totale occupati dal 18,4% al 19%. Secondo l’Istat i lavoratori a tempo parziale nel secondo semestre 2019 hanno raggiunto la considerevole cifra di 4 milioni e mezzo, per oltre il 73% rappresentato da donne. Ciò sta a significare che il leggero incremento complessivo degli occupati è da ascrivere esclusivamente al tempo parziale, vale a dire più occupati per meno ore.
Ed entrando più in dettaglio nella analisi si riscontra, dal periodo precrisi 2008 ad oggi, l’aumento di oltre un milione dei contratti a part-time, per la maggior involontari, cioè indotti da minori esigenze lavorative delle imprese più che da esigenze personali dei lavoratori, portando l’incidenza dei part-time involontari dal 41 al 65% attuale, con netta preponderanza di donne.
Denunciano le organizzazioni sindacali che spesso, soprattutto tra le cooperative della logistica e dell’igiene urbana, si riscontra un uso fraudolento del part-time, con persone che in realtà fanno lavoro a tempo pieno, con conseguente evasione di contributi e pagamenti fuori busta, sapendo di poter contare su omertà ed esiguità dei controlli.
Ma sappiamo come il part-time sia anche e soprattutto una risposta flessibile ad effettive esigenze di lavoro specie nei comparti del terziario e delle professioni (sanità, pubblici esercizi, servizi alle imprese, ristorazione e alberghi, servizi alle famiglie, grande distribuzione organizzata con ampi orari giornalieri, ecc..). Mentre quando è volontario, in senso stretto, viene usato per conciliare vita privata e lavoro, per esigenze di cura, di studio, per staffetta generazionale.
Il part-time quindi può rappresentare, se correttamente utilizzato, una risposta che guarda alle esigenze di entrambe le parti, imprese e lavoratori.